Basilica dei S.S. Martiri

santissimi martiriLa basilica dei SS. Martiri risale all'incirca al III secolo Questa costituisce sicuramente una delle prime testimonianze dei sepolcri cristiani nella città dei morti di Cimitile. In origine era un edificio funerario, già presente nella necropoli pagana e successivamente venne trasformata in basilica di culto, così com'è evidenziato dalla presenza dei due altarini nicchiati ed affrescati della parete orientale. L'intera struttura è formata da tre ambienti intercomunicanti tra di loro sicuramente appartenenti alla necropoli nolana.
La parte centrale dell'edificio, orientata secondo i canoni con l'abside ad est, presenta una copertura con la Volta a crociera. Al di là dell' arco che divide la basilica vi è un altare dedicato all'apostolo S. Giacomo, i cui miracoli sono riportati in affresco sulla volta. Secondo la tradizione popolare, tutt'oggi ancora viva, di fronte all'ingresso vi era un marmo antico nella pavimentazione recante all'interno cinque fori. Detto marmo copriva un pozzo-reliquario che conteneva il sangue dei martiri . Durante la Pasqua. nel giorno della morte di Cristo, si sentiva un gorgogliare. 
Vicino al pozzo sopra un marmo di pietra viva, si venera una goccia di sangue. Sempre secondo la tradizione popolare, un pellegrino sentendo bollire nel pozzo, avrebbe calato in esso una corona, la quale venne su gocciolante di sangue e che una goccia di essa si versò sopra il detto marmo ed incavatolo non si è potuto mai cancellare. Da quel giorno, sopra la goccia di sangue venne adattata una piccola grata in ferro. Tale evento è riportato su una epigrafe posta nella lunetta delimitata dall'arco all'ingresso della basilica.
Un' altro evento, sempre riportato nella suddetta epigrafe, racconta la vita di S. Felice in Pincis che per sfuggire ai suoi carnefici, non avendo altro luogo dove nascondersi, si rifugiò in una cisterna nei pressi del Coemeterium nolano. La tradizione racconta che una grande moltitudine di ragni composero una tela tanto grande e lunga da coprire tutto l'ingresso in modo tale da evitare la cattura del Santo. Questo soccorso impensato, portò lo stesso S.Paolino a scrivere nei sui carmi che " quando Cristo è con noi la tela di ragno diviene forte muro; ma senza di Cristo forte muro diventa tela di ragno".
L'ingresso della basilica dei SS. Martiri è caratterizzato da un finissimo protiro composto da due colonne snelle a pianta quadrata decorate su tutte e quattro le facciate e da un arco a due mensole anch'esse finemente lavorate. Sul fronte della mensola sinistra si legge :" LEO TERTIUS " (LEONE III), mentre su quella destra: "EPISCOPUS FECIT" ( VESCOVO FECE) 
Il protiro, voluto dal vescovo nolano Leone III, testimonia la completa trasformazione del luogo in basilica avvenuta nel IX sec. allorquando venne aggiunta l'abside est. L'interno della basilica riporta una serie di affreschi che vanno dal IX all'XI sec. il cui tema dominante è la passione di Cristo che va dal tradimento di Giuda alla Crocifissione e Resurrezione con episodi della vita di Gesù. La varietà degli affreschi presenti nella basilica evidenzia una sovrapposizione di vari episodi storici e quindi il diverso uso dell'edificio. Detti affreschi raffigurano sulla parete ovest scene della cattura di Gesù (Tradimento e bacio di Giuda), il trasporto della Croce, la Crocifissione, la discesa agli inferi ed il riscatto dei progenitori (Adamo ed Eva) ed infine, le Pie Donne alla Tomba (La Resurrezione di Cristo). Sulla parete ovest è raffigurata la Madonna con il Bambino tra due arcangeli e sui due altarini sono raffigurati la Maddalena e S. Eusebio. 
La zona bassa della suddetta basilica è costituita da tombe in mattoni arrotati di ottima fattura ad arcosolio, ciò testimonia, ancora una volta la presenza della necropoli pagana. Proprio nello spazio di questi ultimi si scorgono cicli pittorici raffiguranti scene del Vecchio Testamento (Adamo ed Eva e la Storia di Giona).Una potente espressività permea in tutti questi cicli di affreschi, vuoi per la fattura, vuoi per l'impostazione scenica dell'immagine. 

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